Pseudonimo di
Guglielmo Caccia. Pittore italiano. Legato inizialmente
alle esperienze della scuola di Vercelli, particolarmente a B. Lanino,
collaborò con Girolamo e Pietro Francesco Lanino alla decorazione della
chiesa di San Michele a Candia Lomellina e, successivamente, all'esecuzione
della Pala di Larizzate (1593). Del 1585 è l'
Annunciazione, la sua
prima opera firmata e datata, realizzata per la parrocchiale di Guarene. Dalla
tradizione vercellese iniziò a distaccarsi dopo il suo trasferimento a
Moncalvo (da cui il soprannome) avvenuto nel 1593. In quell'anno iniziò i
lavori per il santuario di Crea, ricollegandosi sempre alla tradizione della
pittura lombarda. Tra il 1605 e il 1612 eseguì affreschi e pale d'altare
per numerose chiese torinesi, quindi, nel 1614, affrescò l'abside della
chiesa di San Marco a Novara. Nel 1618 fu a Milano per gli affreschi delle
chiese di Sant'Alessandro e San Vittore (in quest'ultima notevoli sono i dipinti
della cupola, eseguiti nel 1619); nel 1621 fu a Pavia per la decorazione della
chiesa del Carmine. Durante tutti questi anni, con varie interruzioni,
lavorò per il santuario di Crea. Soprattutto nelle ultime opere, assieme
agli elementi tratti dalla scuola lombarda, in particolare da Bramantino e da
Gaudenzio Ferrari, nel delicato colorismo e nell'immediata visione realistica,
si riconoscono spunti di derivazione emiliana tardomanieristica (probabilmente
attinti dalle rielaborazioni del Procaccini) e altri tratti dalla pittura romana
dell'ultimo Cinquecento (conosciuta attraverso le opere di Zuccari, che lavorava
a Crea nel 1604). Venne pure in contatto con Crespi, che sostituì nei
lavori per la chiesa di San Marco a Novara, ma ne rimase scarsamente influenzato
(Montabone, Acqui 1568 - Moncalvo 1625).